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L’ecosistema della mobilità – la prospettiva dei produttori automotive

La sala Duomo delle OGR è stato il background adatto alla sessione pomeridiana della Italian Tech Week del 27 Giugno 2019 con tema mobilità smart, le sfide della guida autonoma, gli impatti e i modelli di business. L’industria automobilistica gioca un ruolo fondamentale nella definizione dello scenario futuro e l’ecosistema della mobilità è basato su solidi aspetti che guidano la visione dei produttori di autovetture. Gli aspetti chiave per l’industria automobilista sono:

  • Elettrificazione
  • Guida autonoma
  • Connettività
  • Mobilità condivisa

La tendenza globale a lungo termine sulla vendita delle automobili per trasporto passeggeri riflette una chiara visione dove meno di 10 milioni di auto elettriche saranno vendute nel 2025, 30 milioni nel 2035 e poco meno di 40 milioni nel 2040. Nei prossimi anni verranno lanciati 120 nuovi modelli di auto elettriche ogni anno. In merito a questo campo, l’architettura del pacco batteria sarà un driver per il design, le auto native elettriche offrono il 25% di spazio per allocazione del pacco batteria rispetto al volume dei veicoli body-in-white. Nel 2018 il 18% delle vendite globali di veicoli elettrici sono avvenute in 6 città cinesi. In Europa, la Norvegia è un esempio aumentando le vendite fino al 32% del 2018, dall’11% del 2014. Sia la produzione che la domanda dei consumatori stanno aumentando rapidamente; i miglioramenti della progettazione e della produzione potrebbero spostare i veicoli elettrici verso la redditività e ridurre la necessità di sussidi statali.

I livelli di guida autonoma, come definito dalla SAE sono 5 [ https://www.sae.org/news/press-room/2018/12/sae-international-releases-updated-visual-chart-for-its-%E2%80%9Clevels-of-driving-automation%E2%80%9D-standard-for-self-driving-vehicles ] Attualmente, il livello 2 gode di permessi legali e viene offerto dai vari OEMs. Più di una funzionalità legata al controllo è automatica sotto alcune condizioni, il driver rimane responsabile di alcuni task dinamici.  Alcuni studi paventano uno sviluppo delle automobili completamente autonome (SAE livello 5) a partire dal 2025. Nel 2035 quasi una auto nuova su quattro venduta a livello globale sarà completamente autonoma. I ricavi globali dei veicoli autonomi nelle aree urbane potrebbero raggiungere 1,6 trilioni di dollari nel 2030 (> 2 x le entrate complessive per Ford, GM, Toyota e Volkswagen maturate nel 2017). Il quadro giuridico ha in agenda l’approvazione/regolazione di molte giurisdizioni e si muoverà insieme con l’impatto sociale per i conducenti di cui la generazione più giovane sarà sempre più ricettiva. Infine, una volta che la produzione di massa inizierà, in parallelo con il design dedicato alle auto autonome, il costo per i componenti diminuirà. La guida autonoma promette di rimodellare la natura stessa di come le persone sperimentano la mobilità.

La connettività sarà una fonte di nuove entrate per l’industria automobilistica. I ricavi ricorrenti saranno di > 100 miliardi di USD dai servizi per connettività dati, incluse app, navigazione, intrattenimento, servizi remoti e aggiornamenti software. La spesa post-vendita sarà più elevata per la manutenzione annuale dei veicoli condivisi, ma del 20-30% più bassa per le spese di manutenzione delle powertrain elettriche. La vendita di un veicolo rappresenta ad oggi circa il 50% della catena del valore, tale valore dovrebbe diminuire dopo la diffusione delle auto autonome. Le auto connesse diventeranno i nodi di vaste reti di informazioni che apriranno una nuova dimensione di valore per i conducenti, i produttori di auto e i fornitori di servizi innovativi.

Un panorama competitivo è definito dalla mobilità condivisa. Negli ultimi anni, sempre più case automobilistiche hanno investito nel car-sharing, vedendo questo servizio come uno dei pilastri strategici del loro futuro business (Daimler AG e BMW con Share Now, General Motors con Maven). Negli ultimi sette anni sono stati investiti 55 miliardi di USD (gli Stati Uniti hanno un mercato di 30 miliardi di USD, ancora in crescita). Oltre a questo, ci sono molte partnership in cui gli OEM hanno cercato di giocare un ruolo in questo segmento, anche senza investire pienamente (FCA ed Eni con Enjoy). Accanto agli OEM, le società multi-brand car sharing stanno imponendo il loro nuovo modello di business basato sull’offerta di un servizio di car sharing con driver che sta cambiando il panorama della mobilità come servizio (Mobility as-a-Service, MaaS) (Uber, lyft, DiDi, Lynk & Co). Il ruolo dell’elettrificazione del car-sharing è una nuova tendenza per l’industria stessa. I governi stanno mettendo in atto regolamenti e incentivi per aumentare l’utilizzo di veicoli elettrici per ridurre le emissioni nel complesso. Le flotte di car sharing hanno generalmente un forte interesse nell’aggiungere veicoli elettrici, poiché spesso consente loro di accedere a permessi di parcheggio speciali, centri di città o sussidi governativi speciali. Dal punto di vista operativo, i governi, i comuni e i fornitori di servizi pubblici dovranno investire nella copertura delle infrastrutture di ricarica e connessione smart su larga scala. L’aggregazione e l’integrazione dei servizi diventeranno cruciali per le città più grandi che stanno raggiungendo uno stato di saturazione con diversi fornitori di car-sharing. L’aumento della concorrenza creerà maggiori incentivi per collaborare e creare sinergie. MaaS significa mobilità pienamente integrata, così come il trasporto pubblico integrato anche nelle città più grandi e frenetiche. Per ottenere un’esperienza d’avanguardia, le aziende si stanno ora concentrando nel trasferire la loro attenzione dalle città ad alta densità di popolazione a quelle a bassa densità. L’obiettivo è una completa esperienza per l’utente che potrebbe aumentare il numero di persone che rinunciano alla proprietà del veicolo perché MaaS offre la stessa comodità e libertà.

Lorenzo, ERRE GES

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